Arte, Design e Architettura si sono incrociate nel cuore di Torino dal 5 al 14
Novembre a Casa Vèlo, un Palazzo del Settecento che ha ospitato la mostra “Sale
Regie. Be youself to shine” organizzata da Studio Delvis e Primula Costruzioni e che
ha regalato ai visitatori un viaggio nel passato che ancora si respira nei colori, nei
dettagli, nei materiali preziosi che contraddistinguono le sale imponenti di questo
storico edificio.
Casa Vèlo è un edificio nel salotto buono di Torino, protagonista di una
rivalorizzazione residenziale su un progetto di Fabio Fantolino e che avrà il compito
di “far ripartire il Centro di Torino e di ricucire una città ferita”. Con queste parole ci
ha accolto Marta Minniti di Primula Costruzioni, impresa che ha deciso di accettare
una sfida ambiziosa ma che sembra essere già vincente: “abbiamo già venduto il
70% degli appartamenti e puntiamo a concludere i lavori entro il 2022”, aggiunge.
Casa Velò rappresenta un connubio tra autenticità e riservatezza. 10.000 mq2
distribuiti in 85 appartamenti personalizzabili con affacci interni, box auto, uno
spazio verde e una prestigiosa agorà con cupola piramidale in vetro.
Il termine “Vélo”, biciletta in francese, valorizza l’incontro tra la bici di ieri e la bici di
oggi. Durante la Seconda Guerra Mondiale due biciclette in ferro azionavano una
dinamo che illuminava il rifugio antiaereo nei sotterranei di Casa Vélo. La bici intesa
come immagine di protezione e resilienza è ripresa oggi come simbolo di rinascita di
un immobile “spento” ormai da troppo tempo. Ecco perché questo nome. “Casa
Vèlo sarà un simbolo di resilienza per Torino” conclude Marta Minniti. Intanto si
gode il successo della mostra.
Così come sembra molto soddisfatta Silvia Ariemma dello Studio Delvis, direttrice
artistica della mostra: “abbiamo voluto raccontare il momento critico di
cambiamento. Arte e Design si sono incontrate a Casa Vèlo per dar vita a nuovi
pensieri” ci dice mentre ci fa da guida tra le varie opere esposte. Nelle varie sale si è
potuto osservare da vicino le opere di Antonio Aricò, Elena El Asmar, Andrea e
Vittorio Bruno, Matteo Cibic, Gianluca Cozzarolo, Ilaria D’Atri, Stefano Del Vecchio,
Fabio Fantolino, Duccio Maria Gambi, Daniele Galliano, Mandalachi, Edoardo
Piermattei e dall’India i tessitori e tessitrici del progetto Manchaha. La mostra è
stata aperta e chiusa dalla proiezione di “Floodland”, un film diretto da Andrea
Danese, astro nascente della cinematografia italiana e internazionale.

 

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Gianluca Orrù è scrittore, giornalista, produttore televisivo. Presidente di Tekla Television, fondata nel 2008, è alla quotidiana ricerca di belle storie da raccontare. Si appassiona di qualsiasi cosa abbia un minimo contenuto tecnologico, artistico, enogastronomico. Tifa per il Made in Italy e gli piacciono le cose difficili.

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