Ieri sera con l’opening di Paratissima ha preso il via il week end dell’arte di Torino. Un “happening gigante” che attraversa la città fino a domenica 8 novembre. Artissima, Paratissima, The Others, Operae e Flashback rappresentano ormai un format consolidato per un tessuto urbano che anno dopo anno dimostra una straordinaria capacità ed interesse: quella di fare rete a 360° con il mondo dei creativi e degli artisti.

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In principio Artissima che apre al pubblico le porte della sua ventiduesima edizione, diretta per la quarta volta da Sarah Cosulich Canarutto, con 207 gallerie da 35 paesi da tutto il mondo. Sin dalla sua fondazione nel 1994, Artissima ha saputo unire la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione, la ricerca e la matrice curatoriale delle scelte e delle proposte. Delle sei sezioni di cui si compone la fiera, tre sono dirette da board di curatori e direttori di musei internazionali. I formati di queste sezioni speciali – dal focus sulla performance alla riscoperta dei grandi pionieri – si sono stabiliti come standard nel panorama fieristico internazionale. La sua precisa identità e la sua forza attrattiva fanno sì che l’impatto di Artissima si estenda al di là dell’Oval, il padiglione di vetro che la ospita al Lingotto, riverberandosi per il territorio di tutta la città di Torino.

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Da Artissima a Paratissima il passo è breve. Di mezzo c’è YLDA, associazione no profit nata nel 2004, è l’acrononimo per Young people for Local Development Association. Ed è proprio questo! Non una struttura ma un network che fa collaborare assieme professionisti e organizzazioni con l’obiettivo comune di coinvolgere i giovani nelle dinamiche di trasformazione e valorizzazione del territorio. Attraverso iniziative proprie oppure mettendo il proprio know how a disposizione di enti pubblici, associazioni, aziende e giovani creativi. Paratissima è stata definita l’”X Factor” dell’arte. È nata a Torino come manifestazione “off” e in pochi anni è diventata una vetrina per i talenti emergenti e uno degli eventi di riferimento nel panorama artistico nazionale. Undici anni dopo, Paratissima è a un punto di svolta e di partenza, pronta a guardare avanti, ampliando i confini – in un naturale sviluppo internazionale della manifestazione che dal 2014 ha un evento gemello a Skopje e dal 2016 sarà a Lisbona – e coinvolgendo, allo stesso tempo, a Torino, realtà e artisti, emergenti ed affermati, provenienti da Cina, Macedonia, Mozambico, Russia, Norvegia, Germania, Portogallo.

In questo scenario artistico multiforme e ricco di internazionalità non può mancare una visita a Operae e The Others.

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Operae è il festival dedicato al design indipendente, giunto alla sesta edizione, che si svolge a Torino, dal 6 all’ 8 novembre. La manifestazione, riconosciuta per essere stata la prima in Italia ad aver dato voce e spazio al design indipendente, si presenta oggi come una piattaforma in cui design, impresa, artigianato, distribuzione, istituzioni e media si incontrano. E in vista dell’edizione 2015 si arricchisce di novità. Curatela Operæ ha affidato ad Angela Rui, editor e curatrice, lo sviluppo curatoriale della manifestazione, enfatizzando così ulteriormente la propria inclinazione a esplorare i modi più sperimentali e avanguardistici con cui la progettazione si manifesta oggi, per mettere in luce gli approcci innovativi, i punti di vista laterali e le personalità emergenti dello scenario del design. In questa ottica, l’edizione 2015 si intitolerà “Qui/Ora. Sotto effetto presente”, una cornice che intende valorizzare, in particolare, quei designer che fanno della capacità di agire in un contesto ormai molto concentrato sulla rappresentazione del presente uno degli asset della loro ricerca progettuale. “Lo scopo” dice Angela Rui “non sarà quello di validare statement sul futuro del design ma fornire una visione d’insieme che fotografa la condizione presente dentro cui si muove il progetto, imperfetto e ingenuo, e per questo anche estremamente ingegnoso”.

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The Others è un progetto espositivo internazionale dedicato all’arte contemporanea emergente, giunto alla sua quinta edizione. I protagonisti di The Others sono tutti gli operatori, profit e no-profit, che lavorano continuativamente su programmi dedicati a giovani artisti: gallerie nate dopo il 1 gennaio 2009 e, indipendentemente dalla data della propria apertura, centri no-profit, associazioni e fondazioni, collettivi di artisti o curatori, artist-run-spaces, progetti editoriali, premi d’arte, residenze per artisti, scuole e accademie d’arte, librerie che si occupano di arte, spazi di design giovane ed autoprodotto, grafica d’artista che si incontrano aThe Others per realizzare un focus sulla comunità globale dell’arte emergente. Una piattaforma espostiva unica nel suo genere, nata per riunire la molteplicità delle realtà che operano per la promozione degli arti.