👉 Se c’è una cosa che Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali di Torino e di Zest (il più grande acceleratore di startup in Italia e l’unico con scala europea), non sa fare… è restare fermo.
Nel nuovo episodio di Hic Sunt Somniatores, abbiamo parlato di un’Italia che, nonostante tutto, resta capace di innovare, esportare e contaminarsi.
In un contesto di incertezze globali, guerre alle porte, catene di fornitura fragili e la sensazione (falsa) di una globalizzazione «finita», Marco ci ricorda una verità semplice:
«Non si torna indietro. Si può solo reinventare ciò che siamo bravi a fare: industria, sapere, connessioni».
📈 I tre pilastri del nostro Paese, secondo Marco Gay:
1️⃣ Industria che evolve:
Non più solo manifattura, ma un mix di beni, servizi, tecnologia e design. Dove la tradizione diventa contemporanea.
2️⃣ Esportare competenze:
Anche senza materie prime, l’Italia esporta idee, processi e bellezza. È un soft power che si rinnova in ogni prodotto Made in Italy.
3️⃣ Un melting pot di sapere:
Politecnico, università, fondazioni di intelligenza artificiale, startup e PMI: un ecosistema fertile che può contaminarsi con chiunque nel mondo.
🗺️ La voce di chi rappresenta 2300 imprese
Dal suo osservatorio privilegiato di presidente dell’Unione Industriali, Marco Gay fotografa senza sconti la situazione economico-politica attuale:
«L’unica certezza è l’incertezza. Il tessuto imprenditoriale italiano ha imparato a navigare in acque mosse, ma oggi manca una vera politica industriale nazionale che metta al centro chi fa impresa. La nostra forza è la resilienza: trasformare le aziende, investire di tasca nostra, cercare nuovi sbocchi quando i mercati cambiano e le guerre spostano equilibri. Ma servono condizioni favorevoli: meno burocrazia, più formazione, filiere forti, un sostegno agli investimenti privati. Se l’industria cresce, cresce l’occupazione, crescono i salari, cresce il Paese. Senza industria, resta solo retorica. Io vedo ancora tanti imprenditori pronti a rimettersi in gioco ogni giorno: questo è il nostro punto di forza, da Torino all’Europa.»
🌱 Zest: la fabbrica di startup industriali
250 startup sotto la sua ala. Migliaia di progetti valutati. Una community di 40 corporate partner che non cercano «marketing di innovazione», ma idee concrete da scalare.
«Le startup sono imprese, non folklore. E le imprese di domani nascono dalla contaminazione di idee e settori.»
💡 Il sogno di Marco Gay
Quando gli chiedo quale sia il suo sogno per i prossimi dieci anni, la risposta è semplice e potente:
«Molti vedono cose e si chiedono perché. Io le vedo e mi chiedo: perché NO?»
Un invito che sembra banale ma in realtà è una direzione chiara:
- smettere di piangersi addosso
- smettere di sperare nei fondi a pioggia
- favorire investimenti, formare competenze, costruire filiere, allargare il nostro «perché no» al mondo intero.
🎙️ Ascolta l’episodio integrale di Hic Sunt Somniatores
👉 https://open.spotify.com/episode/5YbFC8TPPRH5zTLEqf4aoU?si=CegOBNXSSYKWI5kQQG9F3g
🔗 Scopri Zest e la sua rete di imprese visionarie:
https://zestgroup.vc/it
Questo podcast è stato prodotto a Torino nello Studio Tekla