Vinitaly 2015, la manifestazione dedicata al Vino più importante e visitata in Italia. Operatori professionali da 140 Paesi, 150mila visitatori, tanti stranieri dall’est del mondo, ma anche Messico e Africa, Usa e Canada, 2.600 giornalisti da 46 nazioni.

Sono questi i numeri di Vinitaly. Tra gli stand, abbiamo incontrato Franco Morando, produttore con l’azienda Montalbera, del vino rosso migliore d’Italia.

L’occasione è anche interrogarsi su come le piccole aziende produttrici italiane possano competere con le aziende straniere, spesso di dimensioni gigantesche,
E poi le eccellenze, quante eccellenze, per un vinitaly che conferma la qualità del vino italiano.

Bere italiano si può, lo confermano i numeri in aumento e la qualità dei vini italiani, che da tempo comincia ad essere apprezzata anche da chi ha sempre prediletto quelli francesi.

Non è una questione legata esclusivamente alla qualità, si tratta proprio di fare i conti con la comunicazione e il marketing.

Al Vinitaly si fanno paragoni, soprattutto con ProWine, la fiera tedesca dedicata al vino e agli operatori di settore. Il punto è semplice. Dicono tutti che a Vinitaly ci sono soltanto vini italiani, mentre a Dusseldorf i vini sono internazionali e mondiali.

Il punto però è un altro, e i visitatori stranieri, in costante crescita, lo confermano. Il vino italiano è sempre più apprezzato all’estero e l’attenzione che continua ad aumentare verso le nostre produzioni, caratterizzate come sempre dalla piccola dimensione delle aziende (a paragone con quelle francesi, californiane, sudafricane e australiane) sembra far pendere la bilancia sempre verso gli altri.

Il mondo però si sta svegliando e le nostre aziende agricole cominciano ad avere il sito internet, la pagina facebook, un marchio credibile e un marketing condiviso, soprattutto sul fronte internazionale.

Che sia la volta buona? La volta in cui il nostro vino sarà decretato dal pubblico come il migliore del mondo? C’è da starne certi.