Dalla Gran Bretagna arriva la cura ai videogiochi. Leggere. Sì, la lettura diventerà una vera e propria materia scolastica, al pari di storia, geografia o matematica. Mezz’ora al giorno, non solo a scuola ma anche a casa. Importante anche l’appoggio dei genitori, che dovranno ascoltare i figli mentre leggono i testi a voce alta. 

Come invogliare i giovani a dedicarsi ai libri e a scoprirne il fascino? Basta ‘costringerli’ sin da piccoli, poi troveranno la loro strada.

Kornel Kossuth, responsabile del dipartimento di inglese in una scuola primaria in Gran Bretagna, ha proposto l’introduzione di una nuova materia scolastica: Lettura. Una soluzione particolare per invogliare i bambini a leggere, anche al costo di obbligarli. Spesso i giovani preferiscono trascorrere il tempo libero giocando ai videogiochi, piuttosto che tuffarsi in qualche avventura tra le pagine di un libro. Con la letteratura di cui vantiamo è decisamente un peccato.

La lettura è fondamentale: forma il carattere, amplia la mente, prepara alla vita. I bambini, continuamente bombardati da stimoli come quelli di un videogioco o di un televisore, difficilmente di propria iniziativa impugnano un libro. I colori, i suoni e i movimenti su uno schermo, di primo impatto, risultano più ‘attraenti’ di un insieme di pagine senza figure o ingiallite. Chiunque di noi abbia letto un libro sa che invece, una lettura stimolante, può rivelarsi molto più piacevole di un qualsiasi telefilm o sparatutto (per chi non lo sapesse, lo sparatutto è un tipo di videogioco in cui bisogna sparare a qualsiasi cosa si muova sullo schermo).

Mezz’ora al giorno di lettura in classe per i bambini della primaria e anche per quelli dei primi anni del secondo ciclo. Sufficienti per permettere ai bambini di scoprirne il fascino. Questa la proposta del professore britannico per per invogliare i giovani a dedicarsi ai libri. Perché – come ha raccontato l’insegnante alla rivista della sua scuola — “la lettura sta al centro dell’educazione, della cultura, dell’identità e dell’avventura, oltre che ovviamente dell’apprendimento della grammatica”. Per questo concentrarsi sulla lettura risulta fondamentale. Una proposta che in fondo, almeno per le elementari, ha già dei precedenti.

Leggere diventerà un vero e proprio compito a casa, così che anche i più reticenti siano obbligati a farlo. Inoltre sarà stabilito un giorno della settimana in cui sarà obbligatorio presentarsi alla biblioteca scolastica per consegnare i libri letti e ritirarne altri. Il responsabile della biblioteca si terrà in contatto con i genitori degli alunni per comunicare se i volumi in prestito siano stati o meno restituiti, e se siano state lette abbastanza pagine.

I tempi ‘imposti’ da dedicare alla lettura variano in base all’età. Dieci minuti in prima elementare per arrivare a mezz’ora in quarta (che rimarrà la base obbligatoria anche negli anni successivi). Per portare avanti un programma del genere il supporto della famiglia a casa è fondamentale. Spesso i genitori non danno abbastanza importanza alla lettura, o semplicemente pensano che se mai il figlio vorrà leggere lo farà si sua spontanea volontà. Per questo motivo il professor Kornel consiglia ai genitori di ascoltare i propri figli mentre leggono a voce alta. Insomma, una buona abitudine che va insegnata non solamente ai giovani, ma anche ai loro genitori.

Recenti studi psicologici in Gran Bretagna raccomandano l’uso terapeutico dei libri per superare problemi di depressione e ansia. Anche in questo caso la ‘dose’ giornaliera è stata stabilita, due capitoli al giorno. Un rimedio consigliato a bambini e adulti, con tanto di bibliografia ad hoc, persino dal medico curante.

Leggere. Una buona abitudine per grandi e piccini. E perché no? Anche tutti insieme, a voce alta.