Sembra che ci siamo scordati come si fa il legno, cosa vuol dire essere produttori di legno. Eppure abbiamo il 34% del territorio ricoperto da boschi e foreste, spesso malgestite e che causano anche problemi all’assetto idrogeologico.

segheria valle sacra

Austria, Germania e Svizzera vendono tantissimo legname. Abete, di qualità inferiore rispetto a quello italiano. A differenza nostra però, ne hanno fatto un settore industriale, una materia prima vera. Noi in Italia siamo al paradosso. Il legno da noi non è strategico, eppure siamo i primi importatori in Europa e, contemporaneamente, i primi esportatori di manufatti in legno. Pazzesco no?

legna segheria valle sacra

Nati 20 anni fa dalla chiusura della Olivetti, che ha spinto l’intero territorio di Ivrea, un tempo culla dell’informatica italiana, a reinventarsi, la Cooperativa Valle Sacra è nata dalla grande esigenza di ripristino e gestione del patrimonio forestale del Canavese.

Ricco di Castagno e di Larici, il Canavese è il territorio che ospita la storia di impresa che, tra le poche in Italia, conta una filiera a kilometro zero. Dagli alberi alle case, senza soluzione di continuità.

Il progetto Segheria Valle Sacra è nato dall’esigenza di completare l’anello mancante della filiera legno in Canavese, già attivata con la realizzazione di una Cooperativa Agroforestale, un centro di produzione energetica da biomasse forestali e con la produzione di paleria per agricoltura ed ingegneria naturalistica. La Segheria è l’anello mancante e rappresenta la possibilità per un intero territorio di produrre semilavorati e legname da opera di pregio, valorizzando la frazione più nobile del bosco.

La Segheria, nata nel 2006, si occupa di trasformare il legno che inizialmente veniva venduto a terzi, ma che con il passare del tempo è sempre più utilizzato dagli artigiani del territorio per la costruzione delle case.

Già perchè, a quanto pare, il legno è meglio del calcestruzzo. Non soltanto è più resistente alle scosse di terremoto, perchè è flessibile, ma resiste anche di più al fuoco. Raggiunto il punto di fusione, il cemento si scioglie. Una trave di legno invece per bruciare richiede più tempo e più energia.

Il Piemonte ha una tradizione prevalentemente metalmeccanica e il settore della produzione di legno è in calo. Paradossalmente il legno che usiamo in Italia per costruire è prevalentemente straniero. Abete, per la precisione.

La mission della Segheria Valle Sacra è di produrre legno italiano di qualità per l’edilizia. Soprattutto tetti, perchè se un tetto in abete straniero dura 30 anni, un tetto in castagno dura molto di più. Ci sono molte case nel Canavese i cui tetti in castagno sono lì anche da 200 anni.

I Clienti di Segheria Valle Sacra sono i singoli privati e le imprese di costruzione.

E’ una questione di sensibilità, la tradizione canavesana dice di costruire tetti in castagno in valle e tetti in larice in montagna. Questo perchè il castagno cresce in pianura e il larice su, verso la cima.

I tetti in lamellare, fatti in abete, sono più semplici da montare perchè l’abete è un legno più semplice. E’ come un lego

Un tetto in castagno è un lavoro artigianale, più affascinante. Ci sono delle competenze specifiche che si devono acquisire per poter essere un artigiano del castagno, un saper fare che noi intendiamo promuovere e conservare.

Tra la cooperativa agro forestale e la segheria lavorano circa 50 persone, più le ditte che ruotano intorno alla produzione di legno e le 50 imprese boschive che forniscono il legname alla cooperativa. E’ un prodotto cosiddetto “povero”, dal basso margine, ma quello che usano alla Segheria Valle Sacra è al 99% un legno piemontese, che viene in grande quantità dalla provincia di Cuneo.

E’ complicato ricostruire la filiera, l’apprezzamento per il nostro legname

Export?

L’Italia fa poco export perchè il settore della produzione del legno è poco considerato. Siamo una delle nazioni europee che hanno più foreste, eppure non sfruttiamo per nulla il nostro patrimonio.

L’Italia è il primo importatore europeo di legno e il primo esportatore europeo di manufatti in legno. L’industria della trasformazione funziona, è che non usiamo la nostra materia prima.

Ma non c’è un rischio deforestazione?

Assolutamente no. Il 34% del nostro territorio nazionale è ricoperto da boschi e foreste,  non gestiamo per niente l’aspetto idrogeologico, non lo sfruttiamo e importiamo tanto, troppo.

Forse perchè chi produce legno è guardato male dagli ambientalisti.

Beh, è inevitabile l’aspetto impattante della nostra attività. Se tagliamo degli alberi, quegli alberi non ci sono più e impiegano anni a ricrescere, ma lo facciamo in maniera sostenibile.

Cioè?

La Segheria Valle Sacra è attenta a prendere il legno solo da foreste sostenibili e certificate.

Il futuro?

Stiamo recuperando la tradizione di tetti in legno italiano, a kilometro zero, per il settore dell’edilizia. Portiamo innovazione nella tradizione, un materiale italiano e una lavorazione artigianale che dura almeno 50 anni.

In bocca al lupo.

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Gianluca Orrù è scrittore, giornalista, produttore televisivo. Presidente di Tekla Television, fondata nel 2008, è alla quotidiana ricerca di belle storie da raccontare. Si appassiona di qualsiasi cosa abbia un minimo contenuto tecnologico, artistico, enogastronomico. Tifa per il Made in Italy e gli piacciono le cose difficili.

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