Bisogna ritornare a destinar il suolo all’agricoltura e fissare limiti di legge al consumo di suolo. Questi gli obiettivi della riforma dei ministri dell’Ambiente Orlando e delle Politiche agricole De Girolamo. Sono i dati a rendere questi provvedimenti necessari: ogni cinque mesi viene cementificata una superficie pari a quella del Comune di Napoli (fonte: Ispra).
Un decreto che, se approvato, obbligherà i Comuni a fare un censimento delle aree edificate non utilizzate o suscettibili di «rigenerazione, recupero, riqualificazione» e vedrà un comitato di monitoraggio istituito ad hoc indicare limiti massimi di superfici agricole consumabili su territorio italiano e vieterà di usare a fini non agricoli per cinque anni i terreni che hanno goduto di aiuti nazionali o europei.
Verranno inoltre stanziati 3 miliardi di euro per far ripartire lavori già iniziati e dare l’avvio a nuove opere, come infrastrutture (ferrovie, metropolitane e strade) e case da ristrutturare. Questo provvedimento avrebbe poi un’ulteriore valenza: aiuterebbe il comparto edile, tra i più colpiti dalla crisi congiunturale che ha investito il paese, a risollevarsi .
Un ulteriore passo verso questa direzione è rappresentato dai processi di incentivazione e semplificazione per avviare i lavori: verrà accelerato l’iter della Segnalazione di Inizio Attività, si potrà ottenere online il Durc,che varrà 180 giorni e si potrà chiedere un certificato di agibilità anche per parti di una costruzione purché autonome.
Gianluca Orrù
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