Adamantio: la scienza della conservazione al servizio dei beni culturali – Se la storia ci ha insegnato qualcosa, dovremmo essere tutti concordi circa dell’importanza esercitata dalla storia dell’arte sull’uomo contemporaneo: “Le arti sono le foreste pluviali della società – diceva June Wayne – Producono l’ossigeno della libertà, e sono il primo sistema d’allarme a scattare quando la libertà è in pericolo”. Alcuni sostengono che l’arte scaturisca da una forte emozione, altri che corrisponda all’immagine riflessa da un contesto socio-culturale di un determinato periodo storico, altri ancora che si tratti di un veicolo di evasione dalla realtà. Una cosa, però, è certa: l’uomo non sa rinunciare alla sua libertà d’espressione e dunque l’uomo non può sottrarsi all’arte.

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Se è vero che l’Italia ospita la collezione d’opere d’arte antiche più estesa del mondo, è altrettanto vero che tali manufatti sono costantemente minacciate dall’inesorabile trascorrere del tempo: l’azione del tempo, infatti, può determinare il normale invecchiamento o l’insorgere di guasti. Pertanto il compito del”uomo sarà proprio quello di intervenire in funzione pratica per limitare i processi di degrado dei materiali costitutivi dei beni ed assicurarne la conservazione. L’Italia ed il suo patrimonio hanno un vitale bisogno di interventi di manutenzione e ciò è ben evidente a molti.

Quanto si restaura in Italia? È difficile dare una cifra esatta. La complicanza maggiore risiede nella continua scoperta di nuovi manufatti artistico-culturali: come molti dei nostri economisti sostengono, gli italiani siedono sopra una grande fortuna e sopra un’enorme opportunità di guadagno. “L’occasione è la padrona di tutti gli affari” dice il proverbio: sta agli italiani coglierla.

Qualcuno l’ha fatto: si chiama Marco Nicola, un chimico nato in una famiglia di restauratori, e nel 2005 fonda Adamantio, un network di laboratori in grado di applicare le moderne tecniche di indagine scientifica nell’ambito della salvaguardia dei beni culturali e dell’ambiente oltre che nei settori dell’edilizia sostenibile e della tecnologia dei materiali. Prima di fondare Adamantio, Marco Nicola, dopo la laurea in Chimica, lavora presso la società di famiglia “Nicola Restauri s.r.l.”. Nato e cresciuto in questa struttura che da oltre mezzo secolo si occupa di restauro e conservazione e che è una delle maggiori realtà italiane del settore, coltiva sin dalla sua iscrizione al corso di Laurea in Chimica l’idea di approfondire tutti gli aspetti scientifici legati al mondo del restauro e, più in generale, ai beni culturali. Grazie ai continui confronti con i membri della famiglia, Marco è stato in grado di accumulare esperienze, competenze e pratica in diversi ambiti riguardanti il mondo del restauro. Dal 2007 Adamantio entra a far parte dell’incubatore dell’Università degli Studi di Torino (2i3T), gesto che consentirà alla start-up di svilupparsi e consolidare la professionalità che l’ha caratterizzata fin dalla sua fondazione.

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Lo spin-off Accademico si distingue dalla concorrenza per i servizi innovativi basati sull’utilizzo congiunto di moderne tecniche chimico-fisiche: il laboratorio d’analisi è sempre all’avanguardia grazie alle strumentazioni ed alle tecnologie impiegate, sempre pronte ad affrontare le specifiche problematiche di ogni singolo caso. Indagini diagnostiche, analisi di laboratorio e consulenza scientifica, nonché continua ricerca e tecnologie di altissima precisione: sono questi gli ingredienti che il mondo dei beni culturali stava cercando per la preservazione dei suoi tesori.

Pagina Web: http://www.adamantionet.com/

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