Nel nuovo episodio del podcast Hic Sunt Somniatores, Gianluca Orrù ospita Corrado Dentis, alla guida di uno dei principali gruppi europei nel riciclo della plastica. Un imprenditore che da oltre trent’anni trasforma bottiglie usate in risorse preziose, anticipando la transizione verso un’economia circolare.

Dal garage di Fossano all’Europa

La storia comincia nel 1987, con un’intuizione artigianale del padre Vittorio. Corrado e suo fratello raccolgono l’eredità familiare e la trasformano in un’impresa industriale: prima lavorando gli scarti di aziende come Michelin, Ferrero e San Bernardo, poi espandendosi nel riciclo del PET post-consumo. “All’epoca la plastica era vista come un rifiuto, oggi è una risorsa che possiamo rigenerare all’infinito.”

Oggi il gruppo Dentis opera in Italia, Spagna e Francia, ed è tra i primi tre in Europa per il riciclo meccanico del PET.

2025: l’anno della svolta normativa

Dal primo gennaio 2025, le bottiglie in PET dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata. È l’Europa a imporlo, ed è l’Europa – sottolinea Dentis – a guidare con lungimiranza la rivoluzione del “bottle to bottle”. Un cambiamento epocale che punta anche alla raccolta: “Su 100 bottiglie immesse sul mercato, 77 dovranno essere raccolte. E si arriverà al 90% nel 2029.”

Un cambiamento normativo che crea nuove sfide, ma anche nuove opportunità industriali: “Il bello del mio lavoro è che è utile. Non solo al bilancio aziendale, ma al pianeta.”

Un sogno di plastica che non inquina

Corrado Dentis è chiaro sul suo sogno per i prossimi 10 anni: “Vedere nascere nuovi impianti, nuove tecnologie, nuovi posti di lavoro nel riciclo. Dare sempre più vite alla plastica che oggi finisce nei mari e nelle discariche. Perché la plastica, se ben gestita, è una risorsa, non un nemico.”

Imprenditoria e buon senso

Alla base, dice Dentis, non c’è solo visione, ma una convinzione semplice: “Recuperare ciò che può essere recuperato è una questione di buon senso. Le risorse del pianeta non sono infinite. Se vogliamo continuare a usarle, dobbiamo imparare a farlo meglio.”

Conclusione

In un’epoca in cui l’ambiente sembra sempre più una battaglia persa, storie come quella di Corrado Dentis raccontano un’altra possibilità. Quella di un’impresa che cresce rispettando i limiti del pianeta. Con turni di lavoro h24 e sogni a lungo termine.